Con questa conviviale il nostro club inizia un percorso che, nel corso di questo anno rotariano,  ci permetterà di esplorare ed approfondire il tema della sostenibilità.

Un tema sicuramente attuale, ma altrettanto complesso, che richiederà il coinvolgimento di diverse figure accademiche e professionali, ciascuna delle quali porterà il suo punto di vista e, con esso, le problematiche verso le quali concentrare la nostra attenzione come rotariani e come cittadini di un mondo sempre più globalizzato e interconnesso.

A fare da apripista in questo ciclo di incontri è stata la professoressa Stella Gubelli, docente di Economia Aziendale presso l’Università Cattolica di Milano e responsabile dell’area consulenza di ALTIS (l’Alta Scuola di Impresa e Società dello stesso ateneo).  L’intervento della professoressa Gubelli è servito a fornire ai soci del Fiera un primo inquadramento su che ciò che sottende il termine “sostenibilità” e sull’importanza di avviare non tanto una riflessione, quanto un’azione concreta e sistematica da parte di tutte le compagini sociali per fornire una soluzione ad una serie di sfide che sono già sotto gli occhi di tutti.

Sfide ambientali ma anche sociali, caratterizzate da un forte grado di interrelazione e che, proprio per questo, richiedono di essere affrontate a livello sistemico. Nell’approcciare le sfide della sostenibilità, pur riconoscendo delle priorità, si deve dunque tener conto degli effetti che una singola decisione può produrre nei diversi ambiti in cui la sostenibilità stessa si manifesta.

Il dibattito intorno alla sostenibilità, in corso già da 50 anni, ha subito negli ultimi tempi un’accelerazione che ha trovato riscontro sia nelle dichiarazioni d’intenti delle organizzazioni internazionali ma anche (e sempre di più) nei sistemi giuridici dei singoli paesi, spronando tutti gli attori verso una riflessione più attenta sui propri impatti ambientali e sociali e sulla gestione delle conseguenze negative a questi correlate.

L’auspicio (che la professoressa Gubelli ha formulato in coda al suo intervento) è che negli anni a venire la sostenibilità divenga qualcosa di connaturato al nostro agire quotidiano, al punto tale da non dover più sentire la necessità di parlarne e di promuoverla come oggi stiamo facendo.