La mostra Art Déco: il trionfo della modernità in corso a Palazzo Reale ricorre nel Centenario de l’Exposition internationale des arts dècoratifs et industriels modernes di Parigi, evento che segna l’affermazione dello “Stile 1925” noto anche come Art Déco.

Lo stile Déco nasce come conseguenza o declinazione dell’Art Noveau, movimento che prende forma tra la fine dell’800 e il primo decennio del ‘900 influenzando arti figurative, architettura ma soprattutto le arti applicate.

L’arte Decorativa, abbreviata in Art Decò, trova conferme durante l’esposizione inaugurata a Parigi nell’aprile del 1925; punto d’arrivo di diverse declinazioni nazionali dello stile moderno guidata dalla Francia.

La partecipazione italiana, di altissima varietà e qualità, viene premiata con i Grand Prix a Gio Ponti e a Galileo Chini per le ceramiche, a Vittorio Zecchin per i vetri, a Adolfo Wildt per le sculture e a Renato Brozzi per gli argenti.

Sono loro i maestri italiani che guidano e diffondono l’art decò in Italia, con anche le influenze politiche della nascente Italia mussoliniana e per precisione di Margherita Sarfatti.

Nell’interessante percorso della mostra odierna si mescolano dipinti insieme ad abiti femminili sfarzosi e delicati indossati da ammalianti Femmes Fatales, vasi, piatti e portasigarette di incredibile manifattura passando da uno stile francese “delicato e sottile” ad uno stile tedesco molto più rigido e razionale.

E mentre in Europa lo stile déco termina intorno al 1930 negli Stati Uniti si prolunga fino al 1940 realizzando come “monumento assoluto decò” il Chrysler Building.