“Servire al di sopra di ogni interesse personale”.

Il 20 gennaio si celebra la Giornata del Rispetto, un momento dedicato a riflettere sui valori del dialogo, dell’empatia e della solidarietà.

La Giornata, è stata sancita per Legge nel 2024, “quale momento specifico di approfondimento delle tematiche del rispetto degli altri, della sensibilizzazione sui temi della non violenza psicologica e fisica e del contrasto di ogni forma di discriminazione e prevaricazione.” Concepita in memoria di Willy Monteiro Duarte, il giovane ucciso nel 2020 per aver difeso un amico in difficoltà, questa “Giornata” intende rappresentare l’occasione per ciascuno di riflettere sulla più ampia tematica del rispetto. L’idea si inserisce tra le Linee Guida per l’insegnamento dell’educazione civica per la formazione di cittadini consapevoli e responsabili, in grado di contribuire al più sano sviluppo della società civile.

Come ha spiegato il Presidente Sergio Mattarella, “Rispetto è valore universale in ogni dimensione. Rispetto verso sé stessi, rispetto verso gli altri, rispetto verso il pianeta: rappresentano il primo passo per una società vivibile, che assume i criteri della solidarietà, della coesione sociale, della reciproca accoglienza, della sostenibilità, principi costituzionali che animano e rendono autentica la nostra democrazia, per costruire comunità solide e unite. Rispetto è segno di maturità: significa scegliere di godere della propria libertà appieno, in armonia con gli altri e con sé stessi, in un contesto che garantisca diritti e responsabilità di ciascuno. Essere rispettosi è esercizio di libertà”.

Riflessioni si impongono e si agganciano alla filosofia e alle iniziative rotariane.

La cronaca quotidiana indica come urgente la questione etica, intesa come prodotto di solidarietà umana e moralità. Moralità si può infatti intendere come interesse per il benessere degli altri ed è una sfida culturale. Oggi spesso, concentrati sull’Io, smarriamo il Noi.

Oggi rabbia e risentimento possono costituire un pericolo per la democrazia. La generazione post bellica dà per scontato sia il concetto di libertà che quello di democrazia, fatta di dignità, solidarietà e diritti. L’urgenza è pari a quella climatica, ma meno sollecitata a gran voce.

Il dibattito, non solo di piazza, ma anche politico o accademico è divenuto sempre più rabbioso e offensivo, con perdita di educazione nel discorso pubblico, dove le persone si mostrano addirittura orgogliose, nella maggior parte dei casi, della loro acredine. E’ noto che intolleranza, gogna pubblica e il richiamo alla giustizia privata, siano ben altro rispetto a libertà di parola e dibattito aperto.

Parallelamente il sovraccarico di notizie si unisce a scarsa capacità generalizzata di analizzarle, e all’effetto corrosivo dei toni e delle parole sulla tolleranza e sulla verità. Viene esaltata la gogna pubblica e il richiamo alla giustizia privata, cui si aggiunge diffusa sfiducia nelle Istituzioni pubbliche e nei leader.

Il rispetto, invece, allarga le prospettive e si colloca al centro di un ordine sociale collettivo. <<la società è costituita da una moralità condivisa>> altrimenti detto << Ubi societas, ibi jus>>. Essere membri di una società comporta interiorizzarne le regole. Termine desueto che non significa che le persone siano immorali, quanto piuttosto che vi è una perdita di uso e di senso della parola stessa, dove nel vocabolario prevalgono termini più in voga quali autonomia, individualismo autorealizzazione autoespressione, autostima.

Meno di frequente si sente utilizzare nel lessico: rispetto, autorità, autorevolezza, dovere e obbligo morale; così come anche rimorso, colpa, responsabilità, controllo sociale. Occorre recuperare il linguaggio etico che induca il comportamento etico e rispettoso delle persone e delle norme che sono dettate per le persone. Parole che dovrebbero poter guidare le note sfide del millennio.

Il rispetto è un bene morale, come sapere, dovere, solidarietà, che a differenza dei beni materiali più viene condiviso, più si moltiplica.

Ricordiamo che il motto del Rotary è “Servire al di sopra di ogni interesse personale”.