Di effetto serra, riscaldamento globale, scioglimento dei ghiacciai… sentiamo parlare ogni momento. Tuttavia l’argomento deve essere affrontato nei giusti termini e con rigore scientifico.

Con interesse abbiamo quindi ascoltato il nostro Oratore, professor di Ecologia presso il Politecnico di Milano con una lunga esperienza nel campo delle tematiche ambientali ed ecologiche: dalla dinamica e gestione delle risorse ecologiche marine, alla valutazione del rischio estinzione, dall’economia ecologica ai cambiamenti ambientali. Con il suo intervento di carattere rigorosamente scientifico ha voluto ribadire che le sue parole non vogliono essere una “previsione” ma l’illustrazione di “scenari” entro i quali il potere politico deve effettuare le sue scelte.

L’impatto umano sul nostro pianeta ha assunto dimensioni rilevanti. L’aumento della popolazione, l’urbanizzazione, l’industrializzazione, il più elevato tenore di vita e il reddito pro capite (anche se aumentato in misura differente nelle varie aree del pianeta), l’aumento “dell’attesa di vita”, lo sfruttamenti intensivo e sconsiderato delle risorse naturali… sono tra le cause che hanno portato, oltre a cambiamenti socio-economici, anche a numerosi mutamenti ambientali, variazioni climatiche, inquinamento dell’aria e dell’acque, aumento delle temperature, deforestazione, gas serra… Da ciò deriva anche una riduzione della biodiversità e il pregiudizio degli ecosistemi.

A questo punto cosa dovremmo fare? Qui il nostro Ospite ha espresso un concetto fondamentale: la “sostenibilità” ovvero soddisfare i nostri bisogni presenti, senza compromettere il soddisfacimento dei bisogni futuri (nostri e dei nostri figli). Occorre proporre cioè un modello di sviluppo che garantisca alle future generazioni un ambiente vivibile (nel migliore dei modi possibili).

Queste sono le sfide, i mezzi per affrontarle ci sono (anche se al prezzo di rilevanti investimenti), ma soprattutto occorre la volontà di coloro che gestiscono la cosa pubblica.