Alla Convention del Rotary International 2023 di Melbourne, ho chiesto a tutti i soci del Rotary di diventare paladini del nostro impegno volto a fare luce sui bisogni in materia di salute mentale nelle comunità vicine e lontane. Questo prevede aiutarsi a vicenda a sentirsi più supportati, sostenere i servizi di salute mentale e creare un canale con gli esperti del settore per migliorare l’accesso alle cure. È un compito importante e impegnativo. Ma è anche un aspetto che tutti i soci del Rotary dovrebbero avere a cuore, perché tutto ciò che facciamo avviene all’insegna del prendersi cura, del donare, dell’amicizia e della compassione, ed è sempre stato così fin da quando esiste la nostra organizzazione.
Il Rotary è diventato una straordinaria rete globale di 1,4 milioni di leader della comunità connessi tra di loro, leader che condividono un profondo impegno a fare del bene nel mondo. La forza del Rotary, tuttavia, non sta solo in ciò che facciamo per le comunità in cui operiamo. Ci sosteniamo e ci incoraggiamo a vicenda, creando uno spazio sicuro in cui i nostri soci possano essere se stessi. Mostriamo conforto e cura l’uno per l’altro.
Questi legami sono profondamente significativi. Il dottor Vivek Murthy, chirurgo generale negli Stati Uniti, ha recentemente dichiarato che la solitudine è un’epidemia che minaccia la salute pubblica. Ecco le sue parole: “Dobbiamo dare la priorità alla creazione di legami sociali nello stesso modo in cui abbiamo dato la priorità ad altri gravi problemi della sanità pubblica come il fumo, l’obesità e i disturbi da uso di sostanze”. Sono orgoglioso di ciò che il Rotary ha fatto nel corso delle generazioni per creare questi legami sociali; inoltre, il numero di gennaio 2023 della nostra rivista parlava proprio della solitudine e di come si può intervenire in merito.
La nostra comunità globale e il nostro valore fondante, che dà priorità al Servire al di sopra di ogni interesse personale, rendono il Rotary un potente paladino della salute mentale nel mondo. In un recente studio della Ohio State University è emerso che compiere atti di gentilezza è stato l’unico dei tre interventi di salute mentale testati che hanno aiutato i partecipanti a sentirsi più vicini agli altri. Il coautore dello studio David Cregg ha dichiarato: “A quanto pare, compiere atti di gentilezza è uno dei modi migliori per promuovere questi legami”.
Lo studio conferma ciò che abbiamo sempre saputo: fare del bene contribuisce a trasformare non solo le comunità in cui operiamo, ma anche noi stessi. Nel concentrarci maggiormente sulla salute mentale, non dobbiamo considerare questo impegno come un qualcosa di nuovo per il Rotary, ma piuttosto come un’occasione per migliorarci e avere un impatto maggiore su noi stessi e sulle persone per le quali svolgiamo il service.
Non dobbiamo partire da zero. Il Gruppo d’azione del Rotary sulle Iniziative per la salute mentale si dedica a queste tematiche ormai da diversi anni; ci rivolgeremo ai membri di questo gruppo affinché facciano da leader mentre continuiamo a sensibilizzare l’opinione pubblica.
L’assistenza psicologica rientra perfettamente in molte delle nostre aree d’intervento. A maggio, sono stati avviati ben 41 progetti finanziati da sovvenzioni globali che si concentrano proprio sulla salute mentale. Molti sono estremamente promettenti, ma ne parleremo più nel dettaglio nei prossimi mesi.
Impegniamoci ad abbattere i pregiudizi legati al benessere emotivo, facciamo chiarezza sui bisogni psicologici e miglioriamo l’accesso ai servizi di salute mentale preventivi e interventistici.
Insieme, Creiamo speranza nel mondo.