Conviviale diversa quella svoltasi mercoledì 16 novembre. Il club si è riunito presso la Fabbrica del Vapore di Milano per visitare la mostra “Andy Warhol: La pubblicità della forma”.

All’interno dell’esibizione sono presenti dipinti originali, opere uniche, serigrafie storiche come i celebri volti di Mao e Marilyn, disegni, Polaroid, fotografie e altri veri e propri cimeli come le cover originali disegnate per grandi autori della musica come i Velvet Underground e i Rolling Stones autografate da Warhol.

La mostra spazia dagli anni ’50, che consacrano il giovane Warhol come un fine e rispettatissimo disegnatore di accessori di moda che lo portano a collaborare con magazine come Harper’s Bazaar, agli anni ’60, periodo cardine come il 1962 quando presenta presso la Ferus Gallery di Los Angeles la serie della Campbell’s Soup, serigrafie su tela ritoccate con acrilico che rappresentano semplici barattoli di zuppe: l’oggetto diventa soggetto.

Andy Warhol diventa il nuovo volto della pop art americana e mondiale.

Gli anni ’70 sono il periodo della ritrattistica e del massimo eclettismo; all’interno della Factory si girano vere e proprie pellicole cinematografiche, si ritraggono celebrità della moda come Giorgio Armani e Gianni Versace, musicisti come Mick Jagger e Paul Anka, colleghi artisti come Keith Haring e Basquiat ma anche perfetti sconosciuti come semplici drag queens da cui deriva la serie di ritratti intitolata Ladies and Gentlemen.

Durante gli anni ’80 l’artista, presentandosi al grande pubblico come il padre spirituale di una nuova generazione di artisti come Jean-Michel Basquiat e Keith Haring, realizza nuovi simbolismi, sperimentazioni, omaggi al passato e “al futuro” come nella presentazione nel gennaio del 1987 del nuovo computer Commodore Amiga 1000.

L’ultima mostra lo vede presente proprio a Milano presso il Palazzo delle Stelline nel 1987; le opere sono un omaggio in chiave pop all’Ultima Cena di Leonardo.

Terminata la visita, consumata una piacevole aperi-cena presso il bar ristorante Vapore, nella struttura espositiva.

Complimenti ed un grazie di cuore a Matteo, ottima guida. Il service rotariano si esprime a volte con modalità inconsuete ma altrettanto meritorie. E questa è stata una di quelle volte.