Da ragazzo, durante le vacanze estive in Brianza, ero solito fare lunghe gite in bicicletta. Quante cadute! Credo di aver frequentato quasi tutte le farmacie della zona: cerotti, bende e alcol…

Però credo di aver imparato una cosa almeno: saper cadere. Poi si andava dal meccanico che ti aggiustava la ruota, raddrizzava il manubrio, riparava una gomma e poi via! Si ripartiva. Guai! se dopo una caduta appendi la bicicletta al chiodo. Devi ricominciare subito, lasciando indietro ogni paura.

Questa esperienza mi è poi servita anche da adulto. Non erano più le cadute in bicicletta, ma erano le difficoltà della vita che tutti incontrano.

Passati molti anni, quando nella mia vita professionale mi capitava di dover valutare un potenziale candidato da assumere, ero solito chiedergli: «… dimmi un successo e un insuccesso nella tua vita professionale… ». Ero più interessato a valutare gli insuccessi perché sono le difficoltà e le prove che temprano l’individuo.

Questi pensieri e ricordi mi sono venuti in mente ascoltando la nostra Ospite Francesca Corrado che, parlando delle sue esperienze personali e di casi concreti, ha illustrato la sua filosofia di vita, elaborata in un suo recente libro: “Fallimento è rivoluzione, perché sbagliare fa bene”. Potremmo sintetizzare così il suo pensiero: qualunque cosa succeda, c’è sempre il modo per ricominciare.

La nostra Ospite ci ha raccontato un po’ della sua vita: brillanti studi, ottima carriera universitaria, viaggi, una buona partenza, un’attività imprenditoriale innovativa… poi qualcosa è cambiato. In particolare la malattia del padre ha mutato il suo quadro di riferimento e le ha mostrato altri valori e altri orizzonti.

“Dove ho sbagliato?” La domanda è mal posta: tutti sbagliamo, ma dobbiamo invece superare noi stessi e saper cogliere le nostre potenzialità oltre le nostre aspettative. Il nostro Oratore ha poi presentato casi concreti e documentati di aziende e imprenditori che hanno saputo rinnovare e rivitalizzare le loro aziende. La vita media delle aziende che compongono l’indice Standard&Poor è di circa quindici anni, il tasso di sopravvivenza delle nuove aziende americane è decisamente basso, come pure è breve la vita dei prodotti di largo consumo. Tuttavia spesso, proprio dalle situazioni difficili e dai fallimenti, con innovazione e creatività, nascono cose grandi.

In apertura di serata Matteo Rossetti, figlio della nostra cara Marinella Ferrari, ci ha aggiornato sul suo progetto-programa, sponsorizzato anche dal nostro club, per l’assistenza agli ospiti del Carcere Minorile Beccaria, dove organizza un laboratorio fotografico e tiene corsi di fotografia per creare interesse e consapevolezza tra i giovani ospiti. Pur con le difficoltà burocratiche e logistiche, il programma si sta sviluppando e desta interesse come abbiamo potuto vedere dalle foto che Matteo ci ha mostrato. Forza Matteo!