La conclusione dell’anno rotariano rappresenta da sempre per il nostro club il momento per fare il punto su ciò che è stato e cominciare a gettare le basi per ciò che sarà. È, tradizionalmente, un momento di festa in occasione del quale si celebrano i traguardi raggiunti sotto la guida del vecchio presidente e si saluta il nuovo, in un immaginario giro di boa che segna l’avvicendamento ma anche la continuità di una carica che (per citare le parole di Enzo Scimone) prima o poi ogni rotariano arriva a ricoprire.

Anche questo 2021, con tutte le novità di cui è stato foriero, non ha fatto eccezione. Con qualche accorgimento in più (e con un cauto ottimismo per lo sviluppo della situazione pandemica nei mesi a venire) il passaggio di consegne tra il presidente Bellenghi e l’incoming Scimone si è svolto in un clima familiare in quella che fino a poco tempo fa avremmo definito come la “consueta” cornice di Palazzo Cusani. Aggettivo che oggi risulta poco appropriato, dal momento che l’ultima visita del Fiera al Circolo Ufficiali risale all’Ottobre dell’anno scorso, a pochi mesi dall’inizio dell’avventura di Bellenghi il quale, probabilmente, al momento della sua elezione, si era immaginato di dover gestire una situazione ben diversa da quella che poi ha dovuto realmente affrontare.

Una situazione certamente più complicata, che ha richiesto l’adozione di cautele che hanno segnato profondamente la vita associativa del club, tra conviviali online e progetti bloccati in attesa che il rientro dell’emergenza sanitaria ci riporti ad assaporare una certa normalità. Complicata ma non per questo impossibile, come il nostro Matteo ha saputo ben dimostrare. Ne sono una testimonianza i tanti appuntamenti che si sono succeduti nel corso dell’anno e che sono stati sintetizzati in un filmato di ringraziamento consegnato al presidente e condiviso con tutto il club, con le persone presenti in sala e con gli altrettanti soci presenti online in quello che è stato, a tutti gli effetti, l’abbraccio della nostra comunità rotariana ad un socio che ha avuto il merito di tenere viva la fiamma del nostro sodalizio in un momento così difficile.

Collegato da remoto anche il nostro AG Pierluigi Gatti, che nonostante i numerosi impegni è riuscito a raggiungerci per un saluto e per congratularsi con il presidente ed i soci per tutto quello che è stato fatto nel corso di questo anno rotariano. Un “fare” che (come ha ribadito lo stesso Bellenghi ufficializzando la notizia) è valso al Fiera la menzione presidenziale per l’anno rotariano 2020-2021.

In questo clima di festa il club ha dato anche il benvenuto ad un nuovo socio, Enrico Redaelli Spreafico, nel solco della continuità di una tradizione rotariana di famiglia che ha visto peraltro suo padre Marco tra i fondatori del nostro sodalizio. Enrico, in un breve discorso introduttivo, ha da subito sottolineato il valore che per lui riveste il servizio rotariano e la volontà di fornire al nostro (e ora anche suo) club un contributo fattivo.

Si è inoltre colta l’occasione di un evento in presenza per poter ufficialmente appuntare la spilla sulla giacca di Andrea Ruggiero, socio di recente acquisizione che proprio a causa della pandemia non aveva ancora ricevuto la calorosa accoglienza che normalmente il nostro club riserva a tutti i suoi soci.

A conclusione del cerimoniale, e prima di una cena in amicizia, si è giunti al passaggio del collare, delle spille e del martelletto tra Bellenghi e Scimone. Uno scambio simbolico come sempre di grande significato e di grande importanza per tutti i rotariani presenti, che ha trovato nelle parole dell’amico Enzo una degna conclusione.

Nella solennità di una cerimonia come sempre vissuta e partecipata da tutti, la presenza di un piccolo gruppo di soci al Cusani ha rappresentato un primo, timido segnale di ripresa e di ritorno ad una vita associativa di cui ormai da tempo se ne avvertiva la mancanza. Con questa speranza e con l’ottimismo e la volontà che specialmente i rotariani sono capaci di dimostrare in questi frangenti, il tocco della nostra campana, da mesi purtroppo silente, ha segnato il termine di questa conviviale. È forse per questo che i nostri due presidenti, questa sera, l’hanno fatta risuonare in un modo che per alcuni è sembrato addirittura speciale.