Giovedì 22 maggio, presso il circolo Cusani, con la compartecipazione del Rotary Club Milano Porta Nuova, abbiamo ospitato Francesca Hansstein, autrice del libro “Comportamenti di Consumo in Cina”. La relatrice, oggi residente a Perugia, ha trascorso circa un decennio tra Shanghai e Suzhou lavorando presso università cinesi e occupandosi di consulenza aziendale.

Francesca ci ha guidato attraverso quello che lei stessa ha definito “un viaggio” tra i consumi cinesi, riflettendo sulle dinamiche oggi più interessanti e rilevanti per alcuni settori chiave dell’export italiano. I comportamenti presi in considerazione sono quelli tipici della classe medio-alta residente in aree urbane.

Abbiamo iniziato con una riflessione sull’aumento del consumo di caffè. Nonostante la bevanda tradizionale sia il tè, con coltivazioni e varietà pregiatissime, negli ultimi anni si è affermata con vigore una nuova tendenza verso il caffè. Starbucks è stata pioniera in Cina e oggi conta oltre 6.800 punti vendita nel territorio. Il suo principale competitor è il marchio cinese Luckin Coffee, ulteriore segno della crescita di questo mercato. In generale, sono la curiosità e il desiderio di assaggiare qualcosa di diverso che spingono i consumatori ad integrare abitudini occidentali con la dieta locale, quindi con valore ancora prevalentemente esperienziale.

Il tema successivo ha riguardato la moda di lusso, trainata dai grandi brand internazionali e proporzionale all’espansione della classe medio-alta. Il loro arrivo in Cina si è articolato in tre tappe principali: dapprima con l’apertura di boutique in hotel di lusso tra Shanghai e Pechino, in seguito con i grandi centri commerciali negli anni 2000 e, infine, nell’ultimo decennio, con lo sbarco sulle piattaforme di e-commerce. Oggi il settore, così come in altre aree del mondo, ha conosciuto una contrazione, e i consumi si sono aggiustati di conseguenza. L’autrice ci ha parlato dei cosiddetti Lipstick o Halo Effect, in virtù dei quali oggi prevale l’acquisto di beni più accessibili, come profumi o accessori, che nonostante il prezzo più basso possono ancora appagare il bisogno di lusso. Inoltre, tra una fetta di consumatori benestanti si è affermato il cosiddetto “lusso silenzioso”. I capi di moda non portano né esibiscono il nome del brand che rimane nascosto e dunque più discreto.

Abbiamo poi discusso delle tendenze nel settore cosmetico che negli ultimi anni ha conosciuto una fortissima espansione. Attenzione a ingredienti naturali e biologici, cosmetica maschile e prodotti hi-tech sono quelli prevalenti.

Infine, il viaggio si è concluso con un accenno a casa e arredamento. La classe media cerca un delicato ma funzionale equilibrio tra innovazione e tradizione. Da un lato le abitazioni devono essere tecnologiche e funzionali alle esigenze di una vita moderna e frenetica, dall’altro devono racchiudere e comunicare ai membri della famiglia le tradizioni e l’eredità culturale del passato. Per esempio, la filosofia del feng shui pur essendo antichissima è ancora oggi alla base dell’orientamento delle case e dell’organizzazione dei mobili al suo interno. Inoltre, non devono mancare, per un corretto e armonioso flusso energetico, cinque elementi naturali quali acqua, fuoco, pietra, acqua e piante.

Durante la presentazione abbiamo inoltre toccato altre tematiche centrali, quali la digitalizzazione, lo sviluppo tecnologico, le tendenze di consumo etnocentriche e molto altra. La discussione è stata resa più vivace grazie all’interattività della presentazione e alle numerose domande del pubblico.

Un sincero grazie alla relatrice, agli organizzatori e a tutti i partecipanti.