Poco più di un anno fa ho partecipato ad una conviviale del RC Digital dedicata al centenario della nascita di Coppi. Lì ho conosciuto Jean Claude Pinto ed altri amici rotariani. Da buoni ciclisti abbiamo subito fatto amicizia ed abbiamo constatato come ognuno si lamentasse per le condizioni pericolose in cui ci trovassimo a pedalare sulle strade delle città e fuori città.

Molti di noi hanno conosciuto persone che avevano sofferto gravi incidenti o che erano morte sulla strada. È cresciuta quindi la voglia di fare qualcosa per aumentare la sicurezza sia di noi ciclisti, che degli altri utenti.

Jean Claude ha fatto nascere il progetto “ZERO VITTIME SULLA STRADA”: obiettivo ambizioso, ma bisogna puntare alla luna per prendere l’aquila, diceva il saggio.

Il nome deriva da “Vision Zero”, progetto del governo svedese, in atto dal 1997 ad oggi, che si basa sul principio che “non è eticamente accettabile che una persona muoia o resti invalida a seguito del suo utilizzo di un mezzo di trasporto stradale”. L’Olanda utilizza un approccio diverso, ma con obiettivi simili.

Dopo una breve introduzione mia, con un video dell’intervento dell’urbanista Matteo Dondè al convegno Mobilitars sulla mobilità cittadina, Jean Claude ci ha illustrato che il progetto è in fase di lancio, che è stato accolto da 10 dei 13 governatori dei distretti italiani, che varie presentazioni sono state da lui già fatte a club in tutta Italia con riscontri positivi. Ha sottolineato infine l’importanza di far squadra, cioè di coinvolgere le professionalità rotariane per poi rendere visibile il progetto al di fuori del nostro sodalizio il progetto. Infine è stata importante la partecipazione anche del Rotaract Sforza alla serata, perché sono i giovani a soffrire maggiormente della insicurezza sulle strade.

La presentazione di Matteo Dondè al convegno Mobilitars (dal minuto 2:42:10 al 2:54:00 circa) può essere rivista su : https://youtu.be/Xv_YBfApCVA